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Ugl su Pantalica: “la Forestale deve occuparsi della tutela ambientale, non può gestire i flussi turistici”

"È ora di riflettere seriamente sul futuro di questa zona e sulle modalità di sviluppo sostenibile che vogliamo adottare"

Riceviamo e pubblichiamo integralmente una nota del segretraio Ugl – Utl Siracusa, Antonio Galioto, sulla gestione della riserva di Pantalica. Lo scorso marzo, nel corso dell’intervista rilasciata a SiracusaNews, il deputato regionale Carlo Auteri ha affrontato con tono appassionato e critico la questione della gestione del sito Unesco di Pantalica, nel territorio del Comune di Sortino.

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L’intervento del deputato regionale

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L’intervista

A seguito dell’intervista rilasciata dall’On. Carlo Auteri, che critica la gestione di Pantalica, sito UNESCO, voglio precisare che questa questione non riguarda solo il territorio del Comune di Sortino, ma anche quelli di Ferla e Cassaro. Da anni si parla della necessità di affrontare seriamente il problema di uno sviluppo del turismo sostenibile che risponda ai bisogni dei visitatori. Occorre migliorare le opportunità future, traducendo tutto in una gestione integrata di tutte le risorse, capace di soddisfare le esigenze di sviluppo economico, preservando allo stesso tempo l’integrità culturale, gli ecosistemi, la biodiversità e le condizioni di base per la vita.

Vogliamo sottolineare, attraverso l’individuazione di tre prerogative fondamentali del turismo sostenibile, che: l’uso ottimale delle risorse naturali deve essere garantito, con un loro adeguato rispetto e preservazione; il rispetto dell’identità socio-culturale delle comunità locali deve essere una priorità; infine, i progetti presentati, come il riconoscimento di Pantalica come sito UNESCO, avrebbero potuto portare benefici socio-economici, sia in termini di occupazione che di servizi turistici.

Inoltre, il turismo sostenibile deve essere un processo partecipato, costantemente monitorato e finalizzato a garantire un alto livello di soddisfazione ai visitatori. La sostenibilità di un’area dipende dall’equilibrio tra molteplici fattori: ecosistema, infrastrutture, aspetti socio-demografici ed economici. Il raggiungimento di una pianificazione turistica sostenibile deve essere il risultato di un processo condiviso tra tutte le parti interessate, specifico per ogni località, per costruire un modello di sviluppo adattabile a tutte le realtà ambientali.

La capacità di carico turistica rappresenta il numero massimo di visitatori che un’area può sostenere senza compromettere l’ambiente fisico, economico e socio-culturale, e senza ridurre la soddisfazione dei turisti. Questo processo di valutazione tiene conto di tre gruppi principali di parametri: quelli fisici e ambientali, socio-demografici e politico-economici, strettamente legati alla gestione locale e al territorio. Si basa inoltre su uno studio approfondito dello stato dell’ambiente e degli scenari di sviluppo possibili, considerando le esperienze e gli studi condotti dagli enti interessati.

Gli obiettivi di sostenibilità turistica riguardano l’ambiente naturale, con la salvaguardia del paesaggio e la tutela degli ecosistemi più fragili, e la diversificazione dell’offerta turistica, valorizzando risorse territoriali come il patrimonio artistico, culturale e gastronomico, anche per ridurre i flussi turistici stagionali. È fondamentale puntare sulla qualità dei servizi offerti e sulla promozione dell’economia locale, anche attraverso l’introduzione di tecnologie eco-compatibili.

Deve essere garantita un’equità sociale e una crescita economica che si accompagnino al benessere della popolazione locale, coinvolgendo tutti i soggetti nei processi decisionali. Nella pianificazione e gestione turistica di ogni località, deve sempre essere considerata la durabilità dello sviluppo nel tempo. Non esiste attualmente una gestione ufficiale di Pantalica. Questo non è un’opinione, ma un dato di fatto: è una delle più grandi occasioni mancate del nostro territorio. Da anni si assiste a una totale assenza di progettualità, programmazione e competenze nella valorizzazione di un patrimonio naturalistico e archeologico come Pantalica, uno dei siti più importanti al mondo.

È inaccettabile che una necropoli millenaria, riconosciuta a livello internazionale, sia trattata con tale disorganizzazione e ignoranza amministrativa. Siamo l’unico sito al mondo di questo tipo. Pur riconoscendo il valore simbolico delle celebrazioni per i 20 anni dall’iscrizione di Pantalica tra i beni UNESCO, è giunto il momento di elaborare un piano serio. Se i Comuni interessati non lo facessero, chi dovrebbe occuparsene? Non certo l’Azienda Forestale, che ha competenze diverse. Condividiamo in parte l’appello dell’On. Auteri, ma pensiamo che la responsabilità spetti agli assessori regionali al Territorio, ai Beni culturali e al Turismo, e perché no, anche al Libero Consorzio di Siracusa.

Per una proposta concreta: la Forestale deve occuparsi della tutela ambientale, ma non può gestire i flussi turistici, compito che spetta a chi ha competenze specifiche in beni culturali e turismo. È ora di riflettere seriamente sul futuro di questa zona e sulle modalità di sviluppo sostenibile che vogliamo adottare”.


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