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A Palazzolo Acreide il seminario dell’Ordine dei Geologi sul rischio idrogeologico in Sicilia

Tematiche importanti per progettare opere di sostegno in aree in frana, o anche utilizzabili per la salvaguardia di coste medio basse

La Sicilia tra le regioni a più alto rischio idrogeologico e frane, se n’è parlato sabato a Palazzolo Acreide in un Seminario formativo promosso dall’Odine regionale dei Geologi. La Sicilia tra le Regioni d’Italia a più alto rischio idrogeologico, con 320 mila residenti in aree a rischio frane e oltre 12 mila edifici costruiti in zone di pericolo per smottamenti e alluvioni.

Questo il drammatico report dell’Ispra Sicilia emerso sabato nel corso del Seminario organizzato a Palazzolo Acreide, nella sala dell’Aquila Verde del Comune, dall’Ordine regionale Geologi con il patrocinio della rete delle Professioni Tecniche di Siracusa.

“Rischio Idrogeologico – Nuovi Scenari Metereologici nel Mediterraneo, Frane e Dissesti, Monitoraggio e Mitigazione”, questo il titolo del momento formativo moderato dal Segretario dell’Ordine Regionale dei Geologi, Marco Andolina, e aperto dai saluti del Sindaco di Palazzolo A., Salvatore Gallo, del Presidente di ANCI Sicilia, Paolo Amenta, Sindaco di Canicattini Bagni, e del Dirigente del Dipartimento Regionale di Protezione Civile, Arch. Biagio Bellassai.

Ben 106 i professionisti che si sono confrontanti su un tema sempre più scottante con i cambiamenti climatici, e di grande attualità e drammaticità in questi giorni, con i fenomeni alluvionali che si sono registrati in Emilia Romana e in altre aree del Centro – Nord Italia, con allerta rossa anche in Sicilia.

I Comuni più interessati al fenomeno del rischio idrogeologico del proprio territorio per quanto riguarda la costa occidentale sono Trapani, Palermo, Agrigento, mentre si può dire che costa orientale, da Messina a Catania a Siracusa, sia tutta da attenzionare, e con i suoi 139 km è seconda solo a quella calabrese per quanto riguarda l’erosione a discapito di spiagge, litorali e resti archeologici.

Ad aprire sabato la giornata formativa di Palazzolo Acreide è stato il Dott. Prof. Giuseppe Cugno, introducendo i “Nuovi Scenari meteoambientali nel Mediterraneo”, che portano alla formazione dei “Medicane Mediterranei”, diventati sempre più frequenti e sempre più devastanti.

Sono seguiti due interventi di carattere tecnico pratico del Prof. Ing. Maurizio Ponte sulle “Opere di sostegno deformabili ed opere di rinforzo corticale”, mentre l’Ing. Ingrid Farina, ha parlato di “Ancoraggi ad Infissione per la stabilizzazione dei terreni”.

Tematiche importanti per progettare opere di sostegno in aree in frana, o anche utilizzabili per la salvaguardia di coste medio basse.

A concludere il Seminario è stato Marco Andolina, focalizzando un tema di carattere geotecnico, su come riconoscere durante la fase di sondaggio e carotaggio, attrezzato con tubo inclinometrico, un’area in frana e lo spessore della coltre che rappresenta la possibile nicchia di distacco.

Un riconoscimento che si rileva attraverso lo studio e la determinazione di alcune evidenze geotecniche quali consistenza, umidità e strutture presenti in una prima analisi del materiale estratto al carotaggio, e dallo studio successivo delle misure inclinometriche.

Per evitare i disastri Idrogeologici, che oggi si registrano in Emilia Romagna, e che nell’ottobre 2021 e febbraio 2022 hanno colpito anche la Sicilia orientale, diventa così sempre più importante dare voce a chi conosce il territorio, a professionisti quali Geologi, Architetti, Agronomi, Geometri e Ingegneri, che a Siracusa come Rete delle Professioni Tecniche sono una realtà sul territorio dal quale l’Amministrazione pubblica può e deve attingere per affrontare le innumerevoli problematiche idrogeologiche e di erosione costiera che affliggono il territorio.


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