“Ancora una volta, puntualmente, i nemici dello sviluppo del comprensorio ibleo vengono alla luce. Ancora una volta, però, ribadiamo, la totale disponibilità al confronto, alla partecipazione e a recepire il contributo di tutti per la crescita del nostro territorio. È evidente che tra burocrazia ed emergenza Covid i tempi, rispetti al loro acquisto, si sono allungati, così com’è avvenuto ovunque, a proposito della messa in strada dei tre bus del servizio di trasporto turistico attivato con la collaborazione dell’Agenzia di Sviluppo dei Iblei, dei Comuni, della Rete Museale, dell’Associazione delle Guide Turistiche, le imprese private, i Tour Operator, e quant’altri interessati ad utilizzarli per raggiungere i turisti e i visitatori, in particolare nelle due città Unesco di Siracusa e Noto, e poterli trasferire nei Comuni delle aree interne, a Pantalica, nella Valle dell’Anapo, a Cavagrande, a supporto e rafforzamento del sistema turistico locale”. Questa la replica del presidente dell’Agenzia di Sviluppo degli Iblei alle parole del consigliere comunale di Sortino Carlo Auteri, che aveva parlato di autobus vecchi e spacciati come nuovi, di una visione turistica assente e priva di logica con un ente, l’Unione dei Comuni, definito un carrozzone.
“Nonostante ciò qualcuno continua a dimenticare che questi processi del sistema organizzativo del territorio ibleo sono in embrione, quindi come qualsiasi cosa che è agli inizi mostra delle difficoltà. E allora è giusto ricordare che i soggetti interessati, affinché questo servizio prendesse corpo, non sono stati solo i Comuni del comprensorio, il Libero Consorzio o la Regione, ma gli attori sono stati anche altri, sottolineando come le tratte turistiche dove circoleranno i bus sono state autorizzare una per una, alla presenza del responsabile regionale della Motorizzazione, quindi con tempi importanti – aggiunge Amenta –. Ancora, si sono dovute completare tutte le convenzione con i Comuni interessati, quelli dell’Unione con l’aggiunta di Solarino, Floridia, Siracusa e Noto, e questo certamente ha portato ad una lungaggine dei tempi di messa su strada dei tre bus che non sono per niente vecchi, ma efficientissimi e nuovi, non avendo mai circolato sino ad ora, come qualcuno sostiene. Detto questo, il rammarico e il nostro dolore non è tanto il subire puntualmente critiche, ma quello che dispiace sono le insinuazioni, il fare riferimento a progetti che vengono utilizzati per campagne elettorali, perché il territorio non ha alcun riferimento ad elezioni o quant’altro. Ci dispiace che ci siano ancora consiglieri comunali che si candidano a rappresentare le proprie comunità e non hanno ancora capito che i Comuni singoli non esistono più, ma danno vita, come è stato fatto in quest’area della provincia di Siracusa, alle Unioni di Comuni che certamente, essendo in embrione, come dicevo, possono fare errori, investimenti sbagliati, d’altra parte solo chi non fa nulla non sbaglia mai. Oggi però rispetto ai rapporti che questo territorio ha con l’Europa, ricordo a questi consiglieri, che si parla sempre più aree metropolitane e aree vaste omogenee, giuridicamente riconosciute. Significa che l’Unione dei Comuni, essendo un soggetto giuridico riconosciuto da Stato e dalla Regione, non è un carrozzone”.
Amenta condivide l’esigenza di impegnarsi fino in fondo affinché il sistema organizzativo per il funzionamento dell’Unione sia migliorato, anche perché il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e la nuova Programmazione 2021-2027 si possono affrontare “solo attraverso un territorio ingegnoso, intelligente, che riesce a mettersi insieme per progettare e programmare, istituendo, come stiamo già facendo, Uffici Unici per tutto il territorio ibleo – conclude – Per cui, senza alcuna polemica con quei consiglieri che sono legittimati a pensarla in maniera diversa rispetto a questa strategia, consiglierei di mettersi a disposizione al tavola della discussione in maniera positiva e propositiva, perché oltre alla crisi sanitaria, alla crisi energetica, alla guerra, non abbiamo bisogno di fare nascere un’altra crisi di rapporti all’interno del nostro territorio, vista la fragilità che esso vive, e le innumerevoli difficoltà che il territorio rappresenta. Siccome il consigliere o i consiglieri si sono candidati per dare un contributo, credo che per l’intelligenza di ognuno, abbiano la forza e il coraggio di chiudere una stagione e di aprirne un’altra al tavolo della trattativa con proposte e non, invece, assumendosi la responsabilità di rappresentare i nemici dello sviluppo del proprio territorio”.
© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni
Stampa Articolo
© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni