“Siamo qui, a 31 anni dalla strage di Capaci di cui ancora non conosciamo i mandanti, davanti alle foto di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino che abbiamo voluto all’ingresso della città come messaggio per chi arriva a Canicattini Bagni, per dire che questa Comunità come i due magistrati e le tante vittime delle mafie, lotta per la legalità, la giustizia e la pace“.
Così questa mattina il sindaco di Canicattini Bagni, Paolo Amenta, in Piazza Borsellino, in occasione della Giornata della Legalità per la posa della corona d’alloro in ricordo del 31° anniversario della strage mafiosa di Capaci che uccise il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo, gli agenti della scorta Vito Schifano, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro, e in ricordo di tutte le vittime delle mafie.
Presenti alla cerimonia gli assessori, la presidente del Consiglio comunale Loretta Barbagallo, il Comandante della Stazione Carabinieri M.llo A. Sebastiano Pappalardo, il comandante della Polizia Municipale Giuseppe Casella, la Dirigente dell’Istituto Comprensivo “G. Verga”Stefania Bellofiore, il responsabile della sezione canicattinese del Liceo Scientifico “Leonardo da Vinci”, Emanuele Petruzzelli con una folta rappresentanza di studenti e insegnati, e i due parroci della città Don Maurizio Casella e Don Marco Ramondetta per un momento di preghiera nel ricordo di quanti hanno perso la vita nella lotta alle mafie.
“Questa è una data, così come il 19 luglio del 1992 della strage di via D’Amelio che uccise Paolo Borsellino e la sua scorta – ha aggiunto il Sindaco Paolo Amenta – che non bisogna dimenticare ma tramandare, assieme al sentimento di legalità, giustizia e lotta, ai giovani e alle future generazioni. Una lotta che deve vederci a fianco delle Forze dell’Ordine, dei Magistrati, delle Istituzioni a qualsiasi livello, alla Scuola che cura la formazione dei giovani, ai tanti Cittadini onesti, per annullare tutte le disuguaglianze, figlie dell’illegalità e dell’ingiustizia, che purtroppo oggi affliggono le nostre Comunità. Dobbiamo, insieme, tenere viva la memoria e rendere più forte lo Stato democratico e quel sentimento di riscossa e riscatto che deve animarci sempre“.
Dopo Piazza Borsellino le manifestazioni per la Giornata della Legalità sono proseguite, a cura dell’U.D.A. d’Istituto, nella grande palestra della Scuola media del Comprensivo “G. Verga” con gli alunni della scuola secondaria di primo grado, nell’ambito del progetto “Noi protagonisti della legalità, esercitiamo i nostri diritti e i nostri doveri”, con l’incontro – dibattito a cui ha preso parte la scrittrice Maria Giovanna Mirano, autrice del romanzo “Storia di una ribelle ‘nfame” (Leima Edizioni), che racconta, ricordando la triste vicenda di Rita Atria, la storia di una giovane, Maria Denaro, figlia e parente di mafiosi, che rivendica, con una lettera ad un quotidiano, di scegliere la strada della giustizia, respingendo così l’attributo di “‘nfame” con cui la mafia e, come Rita, anche la madre, la definivano per aver deciso di collaborare con giudici e carabinieri.
All’incontro, animato dall’orchestra musicale della scuola, erano presenti, altresì, il Sindaco Paolo Amenta, gli Assessori, il Comandante della Stazione Carabinieri M.llo Pappalardo, Don Marco Ramondetta e la Presidente del Consiglio comunale Loretta Barbagallo nella sua veste di Presidente del Consiglio d’Istituto.
Le iniziative della Comprensivo proseguiranno mercoledì 24 maggio nell’aula consiliare di via Principessa Iolanda con i piccoli alunni della scuola dell’infanzia, mentre, a causa del maltempo, lunedì è stato spostato a data da destinarsi l’appuntamento con la scuola primaria che prevedeva la posa in Piazza Borsellino di un’opera scultorea realizzata dall’artista canicattinese Vincenzo Nitto, in memoria di chi ha combattuto per difendere il valore della legalità.
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