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Incendio nella riserva di Pantalica: rilevate alcune impronte

Sono stati raccolti numerosi indizi nel corso dei sopralluoghi, allo scopo di ricostruire l’incendio boschivo, evitando l'alterazione dello stato dei luoghi

La task force dei carabinieri per la Tutela forestale ha repertato alcune tracce legate agli incendi che, nei giorni scorsi, hanno divorato il Siracusano, in particolare la riserva di Pantalica.

Si tratta di una squadra specializzata, come i Ris, con il compito di analizzare le “impronte” lasciate dal fuoco. Tra le ipotesi più concrete e su cui sono al lavoro i militari, un’azione dolosa per incenerire uno dei polmoni della Sicilia. Sono stati raccolti numerosi indizi nel corso dei sopralluoghi, allo scopo di ricostruire l’incendio boschivo, evitando l’alterazione dello stato dei luoghi, ed una mano importante l’hanno le foto satellitari.

Sulla catena di roghi, che hanno minacciato centinaia di abitazioni, distrutto ettari di vegetazione, dilaniato un autosalone ed un distributore di benzina a Siracusa ed infine costretto all’evacuazione oltre 600 persone, perlopiù nel Comune di Melilli, c’è un’inchiesta della Procura di Siracusa.

Sotto osservazione ci sono non solo gli attentatori ma anche i proprietari dei terreni, pubblici e privati, che non hanno provveduto alla bonifica dei fondi, capaci di alimentare i roghi. A richiedere l’intervento della task force dei carabinieri, è stato il comandante provinciale dei militari di Siracusa, Gabriele Barecchia, che si è recato nell’area della riserva di Pantalica per compiere gli accertamenti.


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