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La riqualificazione di Canicattini targata Paolo Amenta: “ma ora uniamo le forze con gli altri Comuni e sfruttiamo i fondi in arrivo”

Un'attività che parte da lontano nella rigenerazione di Canicattini, con gli occhi puntati su servizio idrico, rifiuti, periferie, sport e illuminazione pubblica, ma che deve fare i conti con la denatalità e lo spopolamento dei comuni più piccoli

Tra una Canicattini sempre più attrattiva, un Pd in tregua, un’Unione dei comuni (Valle degli Iblei) in fase interlocutoria e le liti con il presidente della Regione Siciliana, quella con il sindaco e presidente Anci Sicilia Paolo Amenta è stata una chiacchierata a tutto tondo. Ospite ai microfoni di SiracusaNews, Amenta ha mostrato il proprio orgoglio nel manifestare quanto fatto oggi che è al terzo mandato – non consecutivo – ma che lo vede protagonista del comune ibleo da ormai oltre 20 anni.

Un’attività che parte da lontano nella rigenerazione di Canicattini, con gli occhi puntati su servizio idrico, rifiuti, periferie, sport e illuminazione pubblica, ma che deve fare i conti con la denatalità e lo spopolamento dei comuni più piccoli. Ecco perché Amenta sa che il futuro di questi territori è quello di unire le forze con gli altri sindaci per utilizzare strumenti che possano proiettarli economicamente al sostentamento e all’offerta di servizi. E quindi Fua, fondi comunitari, Gal, Unione dei Comuni… proprio quella da cui Buccheri è uscita e che si sta provando a portare in equilibrio prima di deciderne il futuro.

E far quadrare i bilanci è impresa ardua, ancor di più con la costante diminuzione dei trasferimenti da Stato e Regione. Con il federalismo fiscale che, complice la crisi del sistema produttivo in Sicilia, ha visto diminuire le entrate nelle tasche dei cittadini e dei Comuni. E con un’autonomia differenziata ritenuta una “bufala”. Perché c’è bisogno di ripartire dal punto di vista economico, considerato che meno guadagna il lavoratore e meno servizi può offrire il comune. E per chiudere il divario tra nord e sud non può che esserci un supporto fiscale dello Stato.

Anche di questo ha parlato Amenta in qualità di presidente dell’Anci con il governatore Renato Schifani, con cui non scorre buon sangue e i rapporti non sono idilliaci. Anzi. Decidendo, dopo un iniziale battibecco a mezzo stampa, di lavorare sottotraccia e senza polemiche apparenti. Anche perché grazie soprattutto al Pnrr sta per arrivare un grosso flusso di denaro che dovrà essere ben speso per la realizzazione di strutture e infrastrutture utili, che dovranno essere poi gestita grazie ai fondi dei comuni per non essere lasciati cattedrali nel deserto.

C’è stato il tempo anche per parlare di Partito democratico, del quale è presidente provinciale, con qualche recriminazione per non essere riuscito a far la pace con il sindaco di Siracusa Francesco Italia, guardando alla sfida delle Europee con un congresso regionale alle porte e un’ammissione: “il Pd in provincia non gode di buona salute”. Chiedendo al partito a livello regionale di riorganizzarsi per raccontare una storia condivisa e che possa convincere l’elettore della bontà del progetto, senza pensare al solo Pnrr. Ultimo passaggio sul Libero consorzio, “ucciso” da Rosario Crocetta con la complicità del Partito democratico, oggi rimasto privo di una guida, di fondi, di prospettive e con un punto interrogativo grande, forse troppo, sulla possibilità di eleggere un presidente e di poter mantenere l’ente finanziariamente in piedi.


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