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La storia dell’ebreo turco Ionda Morques, sposato a una canicattinese, al centro della celebrazione della Giornata della Memoria

Una ricostruzione, per raccontare il dramma dell’Olocausto, che si è potuta trasferire alla conoscenza dei giovani studenti canicattinesi

Piccole storie, magari di piccoli luoghi, come può essere Canicattini Bagni nel periodo della grande guerra, delle leggi razziali e del dramma dell’Olocausto con la persecuzione e lo sterminio di milioni di ebrei e con essi anche gli zingari Rom, gli omosessuali, i disabili, i Testimoni di Geova, i dissidenti politici e quanti ritenuti “asociali”.

E dai piccoli luoghi, da Canicattini Bagni, attraversata anch’essa da questa triste pagina di storia, ieri mattina, il Museo Tempo (Museo del Tessuto, dell’Emigrazione e della Medicina Popolare), in collaborazione con il Comune, Assessorato alla Cultura, e le classi del triennio del Liceo Scientifico “Leonardo da Vinci” della città diretto da Rita Spada, hanno ricordato e celebrato con una serie di iniziative la Giornata della Memoria  attraverso la “piccola storia” di Ionda Morques, un ebreo turco che grazie al matrimonio con una canicattinese, Emanuela Altomare, e al suo tranquillo ed encomiabile comportamento di lavoratore come facchino nell’allora Hotel Milano a Siracusa, scampò all’infausto destino delle deportazioni.

Una ricostruzione, per raccontare il dramma dell’Olocausto, che si è potuta trasferire alla conoscenza dei  giovani studenti canicattinesi, che l’hanno integrata con ricerche proprie con la guida della loro docente Rita Palermo,  grazie al lavoro degli operatori del Museo Tempo, alla testimonianza di Salvatore Morques, nipote di Ionda Morques, e all’attività di raccolta di Salvatore Santuccio che ha potuto consultare i documenti custoditi nell’Archivio di Stato di Siracusa, grazie all’operosità dei dipendenti sotto le indicazioni di Lidia Messina e Tina Corridore, e attraverso la tesi di laurea di Matteo Turibio sulla legislazione razziale e le ricerche sugli ebrei nel siracusano.

Tre i momenti che hanno caratterizzato la celebrazione della Giornata della Memoria da parte del Museo Tempo, del Comune e del Liceo Scientifico. Il primo con l’installazione e l’inaugurazione, con il supporto di Tanino Golino, vice presidente del Museo Tempo, nell’androne della scuola in via Umberto, di una installazione sul tema della persecuzione degli ebrei e la loro deportazione nei campi di concentramento.

Il secondo momento all’interno dell’aula consiliare del Comune di Canicattini Bagni, alla presenza del sindaco Paolo Amenta, dell’assessore alla Cultura, Sebastiano Gazzara, del presidente del Museo Tempo, Paolino Uccello, di Rita Palermo, referente dell’evento, dove Salvatore Santuccio ha raccontato le vicende legate alla persecuzione degli ebrei in Sicilia tra gli anni ‘30 e gli anni ‘40 del XX secolo, in particolare le storie degli ebrei di Siracusa e di Ionda Morques, per cui nel 1941 fu richiesto dal Prefetto di internarlo in un campo di concentramento, ma che tuttavia rimase a Siracusa in quanto, difeso sia dai proprietari dell’Hotel Milano dove lavorava che dalla stessa Corporazione che con il fascismo aveva sostituito i sindacati, fu ritenuto incapace di svolgere attività di propaganda avversa al Regime.

Giornate come questa ci portano a scavare nella memoria, abbandonando per un momento la quotidianità – ha detto il sindaco Paolo Amenta – e a riflettere sul passato per aprire uno spaccato sul futuro. Bisogna evitare che appuntamenti come la Giornata della Memoria diventino solo un esercizio di stile, mentre devono aiutarci a capire quello che è stato e quello che sta accadendo attorno a noi, alle porte dell’Europa, in Ucraina, a gaza e in Medio Oriente. Voi siete gli attori fondamentale del futuro e dovete scegliere da che parte stare per costruire una nuova società che si fonda su valori veri come la libertà, l’indipendenza economica che garantisca a tutti di realizzare i propri progetti di vita“.

Il passato, purtroppo, non ci ha insegnato molto – ha aggiunto l’assessore Sebastiano Gazzara – continuiamo a registrare discriminazioni, intolleranza e violenza, quando invece la diversità è ricchezza“.

Ricerca e conoscenza del passato evitando il triste percorso dell’indifferenza, come ha ricordato Salvatore Santuccio, per approfondire la conoscenza ed essere “scopritori di verità” come ha invitato a fare l’etnoantropologo Paolino Uccello, Presidente del Museo Tempo, del Sistema Rete Museale Ibleo e dell’Eco Museo degli Iblei.

A conclusione dell’incontro, una delegazione del Museo Tempo, del Liceo Scientifico con il Sindaco e l’Amministrazione comunale si è recata in via Roma, nel luogo della Memoria dove abitò Emanuela Altomare, la moglie canicattinese di Ionda Morques, che nel 1935 sposò l’ebreo turco salvato dalla deportazione nei campi di concentramento.


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