Anche quest’anno, come accaduto nel 2023, riemerge la problematica questione del collocamento dell’ambulanza nel periodo turistico, dal 1 agosto al 31 ottobre, nel comune di Portopalo. Il Segretario Territoriale FSI-USAE di Siracusa e Coordinatore Regionale Sicilia Sanità Privata FSI-USAE Renzo Spada non ci sta a questa situazione.
Per tamponare la situazione nei giorni scorsi è stata ufficializzata dall’Asp di Siracusa la presenza sul territorio di portopalo di un’ambulanza del 118, autorizzata dall’assessorato alla salute, disponendo una turnazione a settimane alterne con i mezzi delle postazioni di Buscemi e Buccheri.
“Tale turnazione non é stata concordata con i sindaci dei comuni delle postazioni che prestano tale servizio – dice Spada – e lasciano peraltro questi territori scoperti dalle ambulanze proprio nel periodo di maggiore afflusso. Inoltre come si legge dai post sui social, l’Asp proclama la presenza di un ambulanza medicalizzata a Portopalo, il che non rispecchia la reale situazione attuale in cui c’è già carenza di medici nelle postazioni permanenti.”
Il segretario territoriale Fsi – Usae tiene anche a considerare il disagio che viene creato ai dipendenti in servizio in tali postazioni che vengono dislocati a Portopalo con l’ambulanza per andare a svolgere il turno di lavoro “e che devono così percorrere tra i 70 e 140 km andata (la postazione di Buccheri dista 90 km andata da Portopalo), mentre per il normale sevizio percorrerebbero solo max 30 Km, con i mezzi propri e senza nessun ristoro economico e quindi con i disagi economici e familiari derivanti, andando persino contro le regole che erano state stabilite da un accordo sindacale, che prevedeva il non spostamento del dipendente oltre i 40 km andata e comunque un pagamento di 2 ore a turno superando i 30 km andata.”
Per Spada è incomprensibile come ad un anno esatto si ripresenti lo stesso problema dello scorso anno e come in questo lasso di tempo non si sia trovata una soluzione a tale criticità, investendo ad esempio in mezzi e risorse umane nel collocamento di dipendenti e Ambulanze appositamente dedicate alla copertura del territorio. “Si è invece cercata per l’ennesima volta una soluzione tappa buchi che crea disagi considerevoli sia alla popolazione dei paesi montani – spiega il sindacalista – che si trovano così privi di servizio di emergenza, sia ai dipendenti che devono sostenere lunghe percorrenze e costi moltiplicati per trovarsi sul posto di lavoro.”
Alla luce di tutto questo e vista la necessità di avere la presenza di un’ambulanza a Portopalo, per il sindacato la migliore soluzione possibile sarebbe quella che il territorio in questione possa essere servito nella gestione delle emergenze dalle ambulanze che operano entro i 30 km cosi come accade per la copertura delle postazioni esistenti. “Visto l’anno trascorso si poteva dedicare un ambulanza per il rerritorio di Portopalo – dice ancora Spada – senza togliere le ambulanze da altri comuni e con personale che voglia dare la propria disponibilità ad effettuare turni su Portopalo. Inoltre la Seus ha sottovalutato che nelle postazioni di Buccheri e Buscemi ci sono dipendenti con limitazione e cosa grave sono stati messi in turno a Portopalo.”
Per questo motivo il sindacato spera si possa rivalutare l’opzione messa in campo, chiedendo pubblicamente l’impegno del presidente della Seus, dell’assessore Regionale alla salute, del Prefetto e di tutte le parti coinvolte un incontro ufficiale
© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni
Stampa Articolo
© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni