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Palazzolo Acreide, mercoledì la presentazione del romanzo “Trenta giorni e 100 lire”

Il racconto di una storia siciliana al femminile, ambientata durante la I guerra mondiale

Sarà presentato mercoledı̀ 14 giugno, alle ore 18,30, nella Sala Verde del Comune di Palazzolo Acreide, il nuovo romanzo della scrittrice di origine licatese, Ester Rizzo, dal titolo Trenta giorni e 100 lire; una storia siciliana al femminile, ambientata durante la I guerra mondiale.

A introdurre l’incontro, promosso dall’associazione Amici di Giuseppe e Turi Rovella, sarà la Presidente Nella Monaco. A dialogare con l’autrice sarà, invece, Concetta Caruso, segretaria dell’associazione Meraki, che collabora all’evento.

Classe ’63, Ester Rizzo è iscritta all’albo dei giornalisti pubblicisti e collabora con numerose testate giornalistiche regionali e nazionali. Tra i suoi romanzi, Camicette Bianche, Le Ricamatrici e Il labirinto delle donne perdute, tutti editi da Navarra Editore.

Dalla quarta di copertina del romanzo: “È il 1916, l’Italia è in guerra da circa un anno e la sensazione più diffusa tra la gente comune è che si tratti di un sacrificio immotivato e incomprensibile ai più. “Trenta giorni e 100 lire” racconta la storia vera delle donne pacifiste siciliane che furono condannate a trenta giorni di carcere e una multa di 100 lire solo per aver manifestato contro la guerra. Felicia e Caterina, protagoniste del romanzo, saranno affiancate nella ribellione da molte altre donne agrigentine, provenienti da Palma di Montechiaro, Ravanusa, Licata e Campobello di Licata, tutte accomunate dalla volontà di esprimere il loro dissenso nei confronti di un conflitto che sta affamando i loro territori cosı̀ come tutto il Paese, in cui altrettante italiane condividono e manifestano la stessa posizione. Ma tra le notizie sconfortanti – la nube di gas sul San Michele che uccise circa duemila uomini; l’istituzione dei tribunali militari straordinari che facevano fucilare i disertori – emergono anche piccoli camei del quotidiano animati da condivisione e resilienza, da creatività e sorellanza che permetteranno alle protagoniste di portare avanti il progetto“.


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