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Sortino, il Partito democratico chiede le dimissioni del sindaco Parlato

Il partito chiede al primo cittadino di fare un passo indietro

Il circolo del Partito Democratico di Sortino chiede le dimissioni del sindaco Vincenzo Parlato.

“Il recente accoglimento del ricorso presentato dalla Procura della Repubblica di Siracusa avverso la revoca della misura applicata al sindaco di Sortino, Vincenzo Parlato, in merito alle indagini per falso ideologico ed abuso di ufficio impone una presa di posizione. – si legge in una nota del Pd – Secondo l’ipotesi accusatoria, durante una seduta pubblica del Consiglio comunale e ripresa in diretta video, il primo cittadino avrebbe falsificato il sorteggio per la nomina del Revisore dei Conti.”

“A prescindere dalla vicenda giudiziaria, il giudizio e le considerazioni di natura politica avrebbero portato qualsiasi Sindaco e/o pubblico ufficiale a mettere in discussione la propria adeguatezza al ruolo ricoperto. – continua il Partito democratico –Sono vari gli aspetti di questa vicenda che hanno determinato la necessità di una riflessione collettiva in seno alla comunità democratica sortinese. Ci sorprende la sottovalutazione e l’indifferenza dimostrata dalla maggioranza che sostiene il sindaco, composta da donne e uomini la cui integrità non merita di essere adombrata dal sospetto di connivenza con le condotte addebitate al sindaco.”

“Ancora più grave è stato il violento attacco in Consiglio comunale da parte del sindaco e di alcuni consiglieri comunali, tra i quali anche qualcuno che ha avuto mandato dagli elettori di fare opposizione, nei confronti dei consiglieri di Sortino Spazio Comune che legittimamente, dopo la vicenda della richiesta del divieto di dimora da parte dell’autorità giudiziaria, ne hanno chiesto le dimissioni. Il sindaco continua imperterrito a far finta di nulla, rifugiandosi in un imbarazzante silenzio. Per tali ragioni – conclude la nota del Pd – chiediamo al sindaco se ritiene che ci siano ancora oggi le condizioni per continuare a svolgere il proprio mandato o se non sia più opportuno, nell’interesse della collettività, fare un passo indietro per ridare la parola agli elettori, così da assicurare alla nostra città un’amministrazione al di sopra di ogni sospetto.”


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