In tendenza

Vinciullo: “7 anni insufficienti per iniziare i lavori di restauro dei Santoni di Palazzolo”

"Perdiamo i treni non perché partono in anticipo, ma perché siamo noi cronicamente in ritardo"

“Come possiamo pensare di competere con il resto del mondo se 7 anni non sono sufficienti per iniziare i lavori di restauro dei Santoni di Palazzolo? Perdiamo i treni non perché partono in anticipo, ma perché siamo noi cronicamente in ritardo”. A parlare è Vincenzo Vinciullo, che in merito ai lavori di restauro dei Santoni di Palazzolo ripercorre gli ultimi 7 anni.

Il 10 settembre 2016 viene inserito nel Patto per il Sud, firmato ad Agrigento, il recupero e la valorizzazione dei Santoni, opera originale e unica in Europa, un’altra simile si trova solo in Turchia. Il 4 ottobre 2019 è stato riconfermato il finanziamento; il 4 marzo 2020, ancora una volta, è stato riconfermato il finanziamento, sempre pari a 1,5 milioni di euro;
il 23 novembre 2020 vengono approvati in linea amministrativa il progetto esecutivo e il quadro tecnico, sempre per 1,5 milioni di euro e, nello stesso tempo, si dispone la prenotazione della somma occorrente ripartita negli esercizi finanziari 2020-2023. La prenotazione di impegno è decaduta in quanto non trasformata in impegno definito alla scadenza dell’esercizio finanziario, di conseguenza il crono programma è stato aggiornato al 2022.

Il 19 maggio 2021 la Sovrintendenza determina il ricorso alla procedura negoziata senza bando e che la gara venga svolta e curata dall’Urega di Siracusa; il 19 novembre 2021 si ha l’Avviso pubblico per l’indagine di mercato; il 16 dicembre si ha l’atto di nomina del componente della Commissione di gara telematica; il 4 gennaio 2022 viene formulata la proposta di aggiudicazione dei lavori; il 25 marzo 2022 si procede all’aggiudicazione definitiva ed efficace; il 16 maggio 2022 viene registrato il contratto d’appalto all’Agenzia delle Entrate.

Il 3 agosto 2022 il Dipartimento regionale dei Beni Culturali ha chiesto degli aggiornamenti relativamente al crono programma, dovendo incrementare lo stanziamento a causa dei ritardi per l’esercizio finanziario 2023; il 15 settembre 2022 il Dipartimento ha rettificato la richiesta di variazione del 2022; il 5 ottobre 2022 il Dipartimento ha dovuto variare, ancora una volta, le somme in termini di competenza e di cassa; il 17 ottobre 2022 il Dipartimento della Programmazione ha dovuto rettificare ulteriormente gli accertamenti; il 13 dicembre 2022 viene emanato il decreto del Dirigente Generale che prevede tutte le procedure a cui deve attenersi la Soprintendenza di Siracusa; il 17 gennaio 2023 viene notificato il decreto 5765 del 13/12/2022 ancorché fosse stato ampiamente pubblicato sul sito dell’Assessorato e la Legge prevede che già nel momento in cui l’atto viene pubblicato sul sito è immediatamente esecutivo.

Ma – conclude Vinciullo –, senza voler scagionare la Regione per i ritardi accumulati, faccio presente che nella nota del 17 gennaio il Dirigente del Servizio nell’allegare il decreto 5765 e la registrazione inviata dalla Ragioneria, richiama la Soprintende di Siracusa a “trasmettere con la massima urgenza il nuovo cronoprogramma aggiornato della spesa per il corrente esercizio finanziario” quindi se la Soprintendenza non invia il cronoprogramma aggiornato, come possono mai iniziare i lavori? E comunque una cosa è certa, non deve essere la Regione a chiedere alla Soprintendenza di spendere le somme che ha avuto concesse benignamente nel 2016, ma dovrebbe essere l’utilizzatore delle somme a incalzare, quotidianamente, la Regione a concedere quanto spetta al nostro territorio. Quindi quando l’Europa ci boccia o lo Stato, come è avvenuto per il Seminario di Noto, si riprende i soldi che benignamente ci ha concesso, le responsabilità sono nostre e di conseguenza il treno non lo perdiamo perché arriva in anticipo lo perdiamo perché siamo in ritardo.


© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni
Stampa Articolo